La fotografia in bianco e nero è un linguaggio, con la sua dignità e la sua storia.
Il vero fotografo di reportage pensa la fotografia in bianco e nero prima di scattarla e immagina il risultato finale, questo processo mentale si chiama: “previsualizzazione”.
Oggi troppi fotografi che si definiscono fotoreporter (definizione spesso non rispondente a verità, ma necessaria perché il 90% degli Sposi non vuole più le foto in posa) utilizzano il bianco e nero come un qualsiasi effetto da cellulare.
Questo uso, unito a quello di un finto stile reportage, genera un’incoerenza nella narrazione del matrimonio.
Per quanto mi riguarda continuerò a difendere la mia coerenza di linguaggio data da 37 anni di fotografia e di vero reportage.
“SPOSATI CON ROBERTO GRILLO”